Quando quel dolore, trabocca e si fa calpestare ad ogni tuo passo..
Quando ti blocca la via e non ti lascia passare..
Quando capisci che tutta la tua rabbia non cancella
Quel dolore è diapason e sussurro e ti chiamerà.
e inutilmente cercherai di cambiare nome, con un nome nuovo. Arrendersi mai, allora, quella volta, ti sei messa d'impegno e mentre lavavi i piatti, ti sei detta; all'anagrafe sò "Giuseppa", x mia madre Pia - per me da oggi sono"GEPI - MI CHIAMERO' GEPI". Come la lucertola ami il sole ma deporre la Tua pelle, non puoi... Pia non si depone.
Il dolore è come un LUTTO, non puoi rifiutarlo! Trabocca dalle tue damigiane e persino dalla botte di tuo Padre che, ORA, hai Colorato e RICICLATO. Ora, che son trascorsi 2 anni dalla MORTE DEL PADRE, nei tuoi 15 anni, ora che come a volerti regalare un cambio destino, ti sei ribattezzata GEPI!
E se non puoi correre di notte, a fari spenti - come Battisti... una cosa la fai... butti la rete e col materasso a terra, crei una stanza DIVERSA e scrivi il tuo diario, al buio, nella notte.
Di giorno leggi kafka e Froid ed "hai sempre i tuoi 13 anni del tuo dolore", gli anni della morte del Padre, e la tua prof Rossi che guardi e ti guarda con occhi speciali e poi la Bagarello, negli anni del liceo. Le prof che ti hanno amata e capita!
e vivi come da SOLA in un mondo di DIVERSI!
E ora vivi il tempo della vita vista Pia, sempre lei, tu!
Fino al giorno in cui, vuoi spiegare il tuo tempo e ...SCRIVI UNA LETTERA A DIO!
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